La nuova Politica Agricola Comune pone notevole enfasi sul Sistema dell’Innovazione e della Conoscenza in Agricoltura (Akis). Il Piano Strategico Nazionale identifica nove azioni, finanziate con circa 422 milioni di euro, con benefici tangibili per gli agricoltori. La nuova Pac mira a raggiungere dieci obiettivi strategici, tra cui il sostegno al reddito degli agricoltori, la sostenibilità ambientale dell’agricoltura e la lotta ai cambiamenti climatici.

Tra gli strumenti introdotti per perseguire tali obiettivi figura l’Akis, il Sistema dell’Innovazione e della Conoscenza in Agricoltura. Questo strumento, pur non essendo nuovo, ha acquisito rinnovata importanza con la nuova programmazione. Per Akis si intende “l’insieme di organizzazioni e/o persone, compresi i collegamenti e le interazioni tra di loro, che operano nella generazione, trasformazione, trasmissione, archiviazione, recupero, integrazione, diffusione e utilizzo di conoscenze e informazioni, con l’obiettivo di lavorare in modo sinergico per supportare il processo decisionale, la risoluzione dei problemi e l’innovazione in agricoltura” (Definizione dell’Ocse).

 

Come cambia l’Akis con la nuova Pac?

Per agevolare il dialogo tra i protagonisti dell’Akis, saranno istituiti dei coordinamenti regionali che coinvolgeranno tutti i vari soggetti al fine di individuare obiettivi e strategie comuni. Ogni coordinamento avrà l’autonomia di definire il modo migliore per raggiungere gli obiettivi dell’Akis sul territorio.

Anna Vagnozzi, dirigente tecnologo presso il Crea Politiche e Bioeconomia e massima esperta in Italia dell’Akis, afferma: “Il cambiamento fondamentale introdotto con la nuova Pac è che la Commissione Europea chiede di considerare il Sistema della Conoscenza in maniera complessiva, invece di affrontare singoli aspetti”. L’obiettivo principale è che tutti gli attori coinvolti nelle diverse azioni, come la formazione e la consulenza, cooperino insieme per raggiungere congiuntamente gli obiettivi della Pac.

Un’altra novità riguarda la consulenza, che negli anni non ha ricevuto l’attenzione che merita, soprattutto in Italia. I consulenti supportano le aziende agricole su questioni burocratiche, ad esempio per l’accesso ai finanziamenti, e nella gestione quotidiana delle colture, ma sono meno coinvolti nella diffusione e nell’adozione delle innovazioni. La Commissione UE ha quindi richiesto di investire nella formazione di nuovi consulenti e di aumentare la loro preparazione. Con la nuova Pac, il consulente assumerà un ruolo sempre più centrale nell’accompagnare le aziende agricole in un percorso di crescita e innovazione.

 

Quali vantaggi offre l’Akis all’agricoltore?

I fondi stanziati per i prossimi cinque anni (oltre 422 milioni di euro) offrono diverse e importanti opportunità: far parte di un gruppo operativo e partecipare in prima persona allo sviluppo di un’innovazione che risolve un problema concreto e specifico dell’azienda; avere accesso a corsi di formazione per migliorare la gestione aziendale e delle colture, con accesso a conoscenze e tecnologie innovative; disporre di consulenti preparati e aggiornati in grado di supportare le aziende nella transizione digitale o nell’adozione di nuove tecnologie.

Perché l’Akis possa avere pieno successo, è necessario un cambio di mentalità da parte di tutti gli attori coinvolti. Il Sistema Paese deve sostenere lo sviluppo e il trasferimento della conoscenza e dell’innovazione, senza ritenere che questo processo sia automatico e non debba essere sostenuto e gestito, conclude Anna Vagnozzi.

 

Le nove azioni dell’Akis

Il Piano Strategico Nazionale 2023-2027 prevede nove interventi legati all’Akis:

  1. Sostegno ai Gruppi Operativi del Pei Agri: i Gruppi Operativi hanno avuto un ampio successo nell’ultima programmazione, promuovendo l’adozione e la diffusione di innovazioni specifiche.
  2. Sostegno ad azioni pilota e di collaudo dell’innovazione: questo sostiene collaborazioni volte a testare l’applicazione di innovazioni in campo considerando le specificità del territorio.
  3. Cooperazione per azioni di supporto all’innovazione e servizi per i settori agricolo, forestale e agroalimentare: questo intervento supporta la creazione di partenariati per emergere idee innovative in risposta ai bisogni delle imprese.
  4. Erogazione di servizi di consulenza aziendale: questo intervento soddisfa le esigenze di supporto espresse dalle imprese agricole, forestali e rurali su vari aspetti.
  5. Formazione dei consulenti: finalizzato a migliorare i servizi di consulenza aziendale attraverso la crescita e la condivisione delle conoscenze e delle competenze professionali.
  6. Formazione degli imprenditori agricoli e addetti ai settori agricoli, zootecnici e agroalimentari: questo intervento mira a migliorare le competenze professionali degli addetti operanti nel settore agricolo e forestale.
  7. Azioni di informazione: favorisce la diffusione delle conoscenze, esperienze e opportunità, l’innovazione e i risultati della ricerca e la digitalizzazione nel settore agroforestale e nelle zone rurali.
  8. Azioni dimostrative per il settore agricolo, forestale e i territori rurali: favorisce lo scambio di conoscenze tra gli addetti dei settori agricolo, forestale e degli altri soggetti operanti nelle zone rurali.
  9. Servizi di back office per l’Akis: sostiene la fornitura di informazioni e supporti specialistici per i consulenti e gli altri attori dell’Akis su vari temi.

 

Nell’immagine i nove interventi afferenti all’Akis che il Piano Strategico Nazionale 2023-2027. (Fonte foto: Anna Vagnozzi, dirigente tecnologo presso il Crea Politiche e Bioeconomia)